Quale carta per l'umanità? Definire la destinazione dello 'sviluppo' (5/5)
Quali sono, da una prospettiva biblica, gli obiettivi finali per lo sviluppo di qualsiasi società? È quel che Michael Schluter esplora in questa parte finale di questo Cambridge Paper.
Un Cambridge Paper dal Jubilee Centre. (Settembre 2006)
Obiettivi intermedi
Per alcuni, cercare di definire gli obiettivi o gli scopi della società in termini di valori quali la giustizia, la misericordia e il perdono sembra troppo astratto. Preferiscono gli obiettivi di sviluppo del Millennio (OSM)(vedi pg.2) quali l’educazione primaria universale e la riduzione della mortalità infantile. Tuttavia, in un quadro relazionale, gli OSM sono degli obiettivi intermedi: ad esempio, l’educazione primaria universale è situata tra i mezzi (provvisione finanziaria) e gli obiettivi finali (relazioni giuste).
Quindi, l’educazione primaria universale potrebbe contribuire al BR[1] obiettivi finali) accrescendo la comprensione di altre razze e gruppi etnici e aumentando la capacità dei bambini di aiutare le persone bisognose intorno a loro. Risulta probabile che ridurrà le disparità nelle opportunità di lavoro tra i ricchi e i poveri, e quindi contribuirà al senso di giustizia della gente nella società. È un aiuto per i Cristiani anche a leggere la Bibbia e a rafforzare la loro relazione con Dio. Tuttavia, l’educazione primaria universale può anche pregiudicare il BR. Esso può condurre i bambini a credere di essere degli individui autonomi che hanno diritto di cercare ‘la libertà’ a scapito del benessere degli altri. Attraverso i programmi di storia, potrebbe nutrire l’odio razziale o etnico, e rendere il perdono a livello di gruppi più difficile da compiere. Potrebbe promuovere il rancore nei confronti delle élite benestanti al posto di incoraggiare approcci costruttivi per compiere la giustizia economica. Il bisogno, quindi, è quello di orientare l’educazione verso l’obiettivo finale delle relazioni giuste.
Ci sono tanti altri obiettivi intermedi, compresi un sistema del diritto penale e civile equo, una speranza di vita più lunga ; reti familiari e comunitarie più forti ; alti livelli di partecipazione civica e buone relazioni industriali.
Conseguenze di definire la destinazione dello sviluppo
- La politica è l’arte di fare delle scelte difficili. Non solo ci sono delle scelte tra priorità relazionali alternative, ma anche delle scelte tra mezzi alternativi di perseguire queste priorità.
- Nel quadro relazionale, l’Occidente non è meglio ‘sviluppato’ rispetto ad altre nazioni in Africa, in Asia o in America latina. Su tanti indicatori chiavi, quali la durata dei matrimoni o l’inclusione sociale degli anziani, i paesi a basso reddito hanno un punteggio più alto dei paesi ad alto reddito come la Gran Bretagna.
- I donatori internazionali e le ONG cristiane dovrebbero considerare di adottare delle analisi relazionali delle politiche e dei progetti invece di accettare l’agenda materialistica di una visione puramente economica del mondo.[2] La cooperazione internazionale dovrebbe essere basata sulle relazioni tra i paesi dove ognuno aiuta l’altro ad affrontare dei campi di privazione relazionale o finanziaria.
- Non possiamo accantonare la priorità di soddisfare i bisogni fisici di chi vive nella povertà assoluta, siano questi bisogni per il cibo, la sanità o la giustizia. Tuttavia, ciò suggerisce di considerare una tale povertà come un’espressione di rottura relazionale tra i ricchi e i poveri, sia in una società (come nella storia dell’uomo ricco e di Lazzaro)[3] o nella comunità mondiale.
- I Cristiani non dovrebbero mai usare la parola ‘sviluppo’? In modo generale, i termini ‘in via di sviluppo’ o ‘sviluppato’ sono usati come una descrizione dei ricchi e dei poveri, in quale caso sarebbe più appropriato riferire a nazioni ‘di alto reddito’ o ‘di basso reddito’. Questo eviterebbe delle tonalità di superiorità culturale nella parola ‘sviluppato’.
- Come un movimento andando verso o via da valori quali la giustizia, la misericordia, la fedeltà e la verità può essere descritto adeguatamente? I paesi potrebbero essere etichettati come ‘in progressione’ o ‘in regressione’, o magari come ‘convergendo’ o ‘divergendo’ in relazione a questi valori. La cosa certa è che un paradigma sottostante diverso di cambiamento sociale necessiterà un vocabolario diverso per esprimerlo, cosiccome istituzioni diverse per incarnarlo. Il vino nuovo ha bisogno di otri nuovi.
La seconda parta di questa pubblicazione (dovuta per il marzo 2007) esaminerà le priorità di riforma per compiere gli obiettivi relazionali descritti qui.
Ringraziamenti
Oltre al gruppo di scrittura, vorrei ringraziare la mia assistente di ricerca per questa pubblicazione, Helen Mocatta, e John Ashcroft, Deryke Belshaw, Peter Kimuyu, Raymond Lang, Paul Mills e tanti altri amici per i loro commenti in bozze precedenti a questa pubblicazione. Dott. Michael Schluter è il fondatore e presidente del Jubilee Centre, un gruppo di ricerca cristiano basato a Cambridge, e anche fondatore e direttore esecutivo della Relationships Foundation (Fondazione delle relazioni).
[1]BR – Benessere relazionale
[2]Per dettagli di qualche strumento per l’analisi relazionale, vedere www.relationshipsfoundation.org
[3]Luca 16:19–31.
Questo articolo ha 0 commenti