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Relazionismo: Perseguire una visione biblica per la società (4a parte)

Dott. Michael Schluter afferma che la maggioranza della legge biblica concerne le relazioni. Ma come possiamo misurare la qualità delle relazioni nella società? Mettere l’enfasi sulle qualità delle relazioni è davvero la via da seguire in Europa? Dott. Schluter risponde a queste domande in questa quarta parte del suo studio sul ‘Relazionismo’

(Per leggere le prime tre parti, cliccare sulla linguetta ‘Jubilee Centre’ sotto a questo articolo, per leggere tutto il documento in inglese, cliccare qui)

Le relazioni: Quale rilevanza per la politica pubblica?

Dopo aver scoperto nel 1981 che le relazioni erano la chiave per interpretare ed applicare la legge biblica oggi, c’è stato un distacco di dieci anni prima che le prime misure furono prese per l’applicazione coerente di questa scoperta nella vita pubblica. Il modo in cui l’enfasi sulle relazioni poteva essere usato per sviluppare nuovi approcci in vari domini, quali la politica economica, il servizi finanziari, l’assistenza sanitaria e il sistema penitenziario, non era immediatamente ovvio.

Nel frattempo, nel 1985, sono stato coinvolto nell’organizzazione della campagna Keep Sunday Special[1]. Per aver una qualsiasi possibilità di vittoria, un’ampia coalizione di commercianti e di sindacati doveva essere radunata per lavorare con le chiese. Da portavoce di una tale coalizione, non era possibile usare degli argomenti esplicitamente cristiani. Il caso doveva riposare sulla vita di famiglia, sulla protezione degli impiegati di negozi a salari bassi che fronteggiano la pressione di lavorare in orari asociali, e su dei fattori ambientali. Questi sono accennati nella Scrittura come ragioni per l’istituzione del Sabato (ad esempio Deuteronomio 5:15; Esodo 20:11). L’approccio era consistente con l’insegnamento cristiano senza essere etichettato cristiano. Questo poteva offrire un modello per il futuro sul modo di bilanciare la necessità di coinvolgere il resto del mondo nella ricerca di riforme sociali mentre rimanendo fedeli alle idee bibliche.

Nel 1991, David Lee iniziò a scrivere un libro con me per esaminare sistematicamente l’impatto della politica pubblica sulle relazioni della gente.[2] Abbiamo sviluppato il concetto di ‘prossimità relazionale’, incorporando cinque sfaccettature o dimensioni di relazione interpersonale. I fattori influenzando la vicinanza di una relazione possono essere accertati in termini di:

  • Qualità di comunicazione (il carattere diretto);
  • Frequenza, regolarità e quantità di contatti, e longevità della relazione (continuità);
  • Diversità di contesti d’incontro (molteplicità);
  • Rispetto ed equità mutuale nella relazione (parità);
  • Obiettivi, valori ed esperienza condivisi (comunanza).

L’opportunità di lavorare con il servizio penitenziario scozzese per accertare la qualità delle relazioni tra le guardie carcerarie e i detenuti ha aperto la via allo sviluppo di uno strumento di misurazione formale basato sulla vicinanza relazionale. Questo strumento è stato applicato sin da allora nelle aziende e negli istituti per anziani, e tra le organizzazioni dell’assistenza sanitaria (NHS). Anche se non ha una fondazione esplicitamente biblica, la vicinanza relazionale è nata da una riflessione sulle ragioni dietro a tante leggi bibliche, il concetto ha aiutato ad identificare l’impatto della maggioranza della legge biblica sulla struttura delle relazioni di vicinanza.

Tante caratteristiche della società occidentale odierna pregiudicano la vicinanza relazionale. Alti livelli di mobilità rendono difficile lo sviluppo di relazioni strette con i vicini. Le comunicazioni moderne hanno avuto l’effetto di dividere il nostro tempo con sempre più persone, e quindi ogni contatto tende a diventare più superficiale; la televisione e la cultura musicale inibiscono la conversazione; le norme dell’urbanistica ed i grandi edifici hanno diminuito le opportunità per la gente di avere dei contatti frequenti; le grandi dimensioni delle aziende, delle scuole e degli ospedali odierni riducono la frequenza d’interazione tra i colleghi.

L’approccio relazionale può essere usato per fare la critica della legislazione e delle strutture e delle pratiche di lavoro delle organizzazioni. Offre un ethos alternativo per i settori di politica pubblica, ad esempio ‘la giustizia relazionale’ per i sistemi di giustizia criminale e ‘l’assistenza sanitaria’ relazionale del sistema sanitario nazionale. Per questi e altri motivi, l’approccio relazionale, consapevole dei principi biblici, può offrire un’agenda di riforma per la vita pubblica.

Style di vita relazionale

Il tema delle relazioni supera il divario artificiale, nella maggioranza del pensiero liberale, tra la giustizia nella vita pubblica e la virtù nella vita privata. I Cristiani desiderando pensare e agire in modo relazionale nelle loro vite al lavoro o a casa studieranno la vita di Gesù, che ci mostra come relazionarsi con Dio e con altre persone perfettamente, tramite sia la sua vita sia il suo insegnamento. Questo copre ogni dominio della vita. ‘L’amore agape’, che non ama ‘per causa di’ ma ‘a dispetto di’, è lo scopo finale per il cristiano (1 Giovanni 4:7-12).

L’esigenza primaria di uno stile di vita relazionale è la necessità per delle relazioni a lungo termine, profonde e impegnate. Queste saranno generalmente focalizzate sulla Famiglia[3] ma si svilupperanno anche oltre a questa. Per compiere tali relazioni, le radici sono critiche; ecco perché insegnare sul Giubileo, che riguarda principalmente il mantenimento delle radici, è fondamentale per la struttura sociale della legge dell’Antico Testamento.[4]

Il tempo è la valuta delle relazioni. Nella società odierna, la tecnologia favorisce il contatto con un numero più grande di persone di quanto non sia mai stato prima, ma tali contatti più ampi sono generalmente caratterizzati da una superficialità più grande. Per avere pochi amici vicini e profondi, dentro e fuori dalla famiglia estesa, è essenziale dare priorità alle relazioni. Gesù pone delle priorità relazionali nel suo ministero dopo tanta preghiera (ad esempio Marco 3:13-17; 5-37). La sua relazione con il suo Padre nei cieli ha sempre la priorità su tutte le altre relazioni (per esempio Marco 1:35-37)

La stretta amicizia, tuttavia, è più di un impegno per le radici e per privilegiare le relazioni. Implica l’amore sacrificale (agape), una volontà di sempre perdonare, ed un’abilità di esporre i pensieri ed i sentimenti più reconditi ad un’altra persona. Una tale auto-esposizione è spesso dolorosa, sempre rischiosa. L’esperienza di relazioni profonde e dolorose ha arricchito buona parte della letteratura e dell’arte più grandiosa, compreso la poesia di Goethe, i romanzi di Solzenicyn e i dipinti di Rossetti.

(La quinta ed ultima parte sarà pubblicata la settimana prossima)

Michael Schluter

Dr Michael Schluter ha un dottorato di ricerca in economia agricola dalla Cornell University (USA). E il fondatore del Jubilee Centre e della Relationships Foundation. Ha anche lavorato da economista per la Banca mondiale.

Ringraziamo specialmente il Jubilee Centre. Per maggior informazioni, visitate il sito web http://www.jubilee-centre.org.


[1]Keep Sunday Special: Manteniamo la domenica speciale

[2]Michael Schluter and David Lee, The R Factor (Hodder & Stoughton, London,1993).

[3]La Famiglia (con F maiuscola), cioè la famiglia estesa

[4]Vedere il sago intitolato ‘Disestablishment and the Church of England’ (Vol 3, No 4, Dec 94)

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