Cosa c’è in un nome?
Un abbozzo del futuro libro di Evert van de Poll ‘L’Europa ed il Vangelo’.
Pronunciate la parola ‘Europa’ e la gente vi attaccherà subito un certo senso.
Il problema è che questa parola significa varie cose per gente varia, dipendendo dal contesto in cui è usata. Chiedete a chiunque ‘che cos’è la prima cosa che le viene in mente quando pronuncio questa parola: Europa’, e riceverete risposte varie. Certe volte si riferisce ad uno spazio, ma può anche avere una connotazione culturale. In discussioni sulla politica e l’economia, ‘l’Europa’ è spesso un diminutivo per l’Unione europea e le sue istituzioni, anche chiamate ‘Bruxelles’. Per i migranti, ‘l’Europa’ è una destinazione, e un sogno per delle circostanze migliori. Cosa significhiamo quando diciamo che qualcuno o qualcosa è ‘europeo’? Quali criteri qualificano per questa etichetta?
È spesso considerato scontato che l’altro capisce quello che ho in mente. Ma come possiamo esserne sicuri? Quando prendiamo la pena di riflettere su quel che ‘Europa’ significa, vedremo che ha un’ampia gamma di significati.
Una direzione
Innanzitutto, come ha ricevuto il suo nome? La risposta è tutta una storia. Dobbiamo il nome agli antichi greci, ma il loro uso della parola Europé è un po’ confuso, perché vi allegavano tre significati diversi.
Etimologicamente, è una contrazione di eurus (εuρύς, ‘largo’) e ops (uψ, ‘viso’). Letteralmente, significa: ‘qualcuno con grandi occhi’. Nell’Antica Grecia, era anche una designazione della terra.
Altri hanno suggerito che la parola greca Europé era una traslitterazione della parola accadica erebu, ‘tramonto’ (del sole) o ‘sera’, o dagli equivalenti aramaici ed ebraici ereb. Indicando la direzione dove il sole tramonta, Europé significava ‘ovest’ o ‘verso ovest’. Curiosamente, questo è anche il significato della parola araba Maghreb, che potrebbe avere la stessa radice etimologica. Sin dalle conquiste musulmane dell’ottavo secolo d.C., questo è diventato il nome per la maggior parte occidentale del Nordafrica (oggi il Marocco, l’Algeria e la Tunisia).
Al contrario, la parola per ‘levante’ (del sole) o ‘mattina’ è asu o asa. Secondo certi storici, questa è l’origine del termine ‘Asia’, significando ‘est’ o ‘verso est’.
I Greci, ed anche i mercanti fenici che navigavano attraverso il Mar Mediterraneo, associavano Europé con le regioni dove, secondo loro, il sole tramontava. Ed è rimasto così anche fino ad oggi. L’Europa uguale l’ovest, l’occidente. Al contrario, quando i Greci guardavano verso est, verso le regioni dove, dal loro punto di vista, il sole nasceva, le designavano come ‘Asia’. Quindi, l’Asia uguale l’est, l’oriente. Inizia sulla costiera dell’Asia minore, oggi la Turchia, che i mercanti medievali europei chiamarono più tardi il Levante, letteralmente la terra del ‘levante’ (del sole).La divisione tra l’oriente (certe volte chiamata la terra del mattino) e l’occidente (o la terra della sera) ha profondamente marcato le coscienze degli europei cosiccome dei non europei.
Evert Van de Poll
Professore di Studi religiosi e di Missiologia, Facoltà teologica evangelica, Lovanio, Belgio, e pastore con la Federazione battista francese.
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