Un viaggio europeo #34 – Passavia (Germania)
La settimana scorsa, eravamo a Merano per scoprire la storia di Valentino, il missionario che aveva finito la sua vita lì dopo un ministero infruttuoso a Passavia.
Avevo finito dicendo che, anche se la missione di Valentino nella cittadina bavarese sembrava fallita, Dio redense la situazione.
Quindi, visiteremo oggi Passavia per capire quel che è successo dopo la partenza di Valentino. Passavia è una cittadina tedesca situata al confine con l’Austria ed è pure qui che il fiume Inn imbocca nel Danubio. Si può quindi capire che era un luogo strategico all’epoca romana, ed è per questa ragione che esisteva qui una colonia romana già poco dopo i tempi di Gesù Cristo.
Il centro storico è situato vicino al punto dove i due corsi d’acqua s’incontrano. E qui che troviamo la Dom St. Stephan (cattedrale Santo Stefano). Da qui, cammineremo lungo il fiume Inn per poi attraversarlo tramite il ponte pedonale chiamato Innsteg.
Sull’altra sponda del fiume, troviamo un’altra chiesa chiamata Severinkirche. La via di fronte alla chiesa è chiamata Am Severinstor (verso la porta di Severino). Se attraversiamo la porta e camminiamo ancora per tre cento metri, raggiungiamo la Fondazione della chiesa parrocchiale cattolica (Katholische Pfarrkirchenstiftung), la quale è, anche qui, dedicata a Severino. Risulta quindi chiaramente che questo quartiere residenziale, chiamato Innstadt, è legato ad un uomo chiamato Severino o Severo.
Chi era quindi questo Severino e qual era la sua connessione con Passavia?
Com’era il caso con Valentino, le origini di Severino non sono conosciute con certezza. Certi credono che potrebbe venire dall’Italia meridionale (ad esempio San Severo in Puglia porta infatti il suo nome), oppure dall’Africa settentrionale. Tuttavia, troviamo le sue prime tracce nella provincia romana di Pannonia, una regione coprendo l’Ungheria moderna, cosiccome delle parti delle nazioni circostanti quali l’Austria. Ai suoi tempi, i romani avevano perso il controllo della provincia, che era ormai alle prese con l’invasione degli Unni.
In questo clima d’anarchia, tanti fuggivano la regione. Ma Severino vide un’opportunità per esserci una luce in questo contesto di tenebre e di distruzione. Lì, iniziò a vestire gli ignudi, nutrire gli affamati ed offrire un rifugio ai popoli locali che erano in pericolo di morte. Tante persone si radunarono velocemente sotto la sua ala. Una storia racconta che aveva pure camminato a piedi nudi sui fiumi ghiacciati d’inverno per raccogliere cibo e vestiti per loro.
Severino predicò anche il Vangelo, enfatizzando principalmente la carità cristiana. La gente veniva per sentirlo da terre lontane e tanti diventavano i suoi discepoli. Severino costruì quindi vari monasteri, compreso in ciò che è diventato Vienna (Vindobona) e uno a Mautern an der Donau (Favianae) in Austria. E poi, un monastero lo costruì anche qui, ad Innstadt.
Esiste un’altra storia affascinante che vale la pena di essere raccontata. Anche se Severino era implicato in opere di compassioni, era anche pronto a difendere la sua gente contro ogni aggressione. Un giorno a Vienna, gli Unni presero dei bambini in cattività fra i suoi discepoli. Severino, che vedeva la loro disperazione, li incoraggiò a non aver paura dei loro aggressori ma di porre fiducia in Dio e di inseguirli. Ed anche se erano meno numerosi e più deboli, la storia dice che riuscirono a liberare tutti i bambini.
Qui a Passavia, Severino costruì una piccola cella per lui, per poter vivere umilmente vicino al Signore. Questa volta, i cittadini di Passavia sembravano essere più aperti a ricevere il Vangelo con Valentino. Forse una ragione era che Severino combinava l’insegnamento della buona dottrina con la compassione mentre Valentino si limitava a confrontare l’eresia ariana evitando però la loro compagnia (degli Ariani).
Anche se aveva l’intenzione di costruirsi una cella per lui solo, la celebrità di Severino attrasse tanti visitatori e certi scelsero pure di vivere con lui.
Inoltre, vari dirigenti di primo piano dell’epoca venivano per ascoltare i suoi consigli per le loro iniziative militari. Fra tanti altri, consigliò il capo ariano dei Rugi, una tribù istallata nella regione, cosiccome Odoacre, un capo germanico che diventò più tardi re d’Italia. Ogni volta, Severino parlava per la pace ed incoraggiava i suoi uditori a non commettere crudeltà contro i popoli dei territori che volevano invadere. Quando sapeva che certi dei capi che cercavano i suoi consigli tenevano delle persone in cattività, li supplicava di liberarli.
Attraverso le sue opere di misericordia, Severino attrasse tante tribù germaniche alla fede in Gesù Cristo, ed attraverso i suoi consigli ai capi della sua epoca, contribuì ugualmente fortemente alla pacificazione dell’Europa occidentale.
Oggi questo quartiere piacevole di Passavia è una testimonianza del modo in cui Dio può ancora usare delle persone come Severino per portare il suo regno sulla terra come lo è nei cieli.
La settimana prossima, scopriremo come uno dei capi principali germanici dell’epoca si convertì al cristianesimo, e come ebbe influenza sui secoli successivi dell’Europa occidentale.
Alla settimana prossima altrove in Europa.
Cédric Placentino
Responsabile Centro Schuman per l’Europa italiana e francese
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