Un viaggio europeo #28 – Strasburgo (Francia)
Proseguiamo con il nostro mini viaggio sulle orme dei Valdesi e studiamo l’espansione della loro opera in Europa prima della Riforma.
Per la terza tappa di questo mini viaggio, saremo di nuovo in Francia, ma stavolta a Strasburgo. Questa città è la capitale dell’Alsazia, una regione dove si parla sia il francese, sia l’alsaziano, una lingua germanica. Questo non è per niente sorprendente siccome la città si trova a qualche chilometro dal Reno, che separa la Francia dalla Germania.
Nel corso della sua storia, Strasburgo è stata spessa trasferita da un’autorità all’altra. Oggi tuttavia, è la sede del parlamento europeo, un simbolo della riconciliazione franco-tedesca dopo la seconda guerra mondiale.
Per trovare traccia dei valdesi, visiteremo ancora il centro storico, dove si trova la magnifica cattedrale. La settimana scorsa, ho menzionato che la cattedrale di Metz aveva la terza navata più alta di Francia. Qui, la cattedrale di Strasburgo ha la seconda guglia più alta di Francia e la sesta più alta del mondo.
Strasburgo, che ha acquisito lo statuto di Città libera dell’Impero nel 1244 era, come Metz, una città di relativa libertà. Quest’atmosfera permise al commercio di svolgersi e ai ricchi mercanti di vivere qui. Tuttavia, anche il clero sembra aver adottato uno stile estravagante di vita.
Questa libertà relativa permise ai valdesi di crescere qui, cosiccome a Metz, come lo abbiamo visto la settimana scorsa. Al contrario dell’estravaganza del clero, i valdesi vivevano uno stile di vita semplice. Il loro voto di povertà e la loro volontà di lavorare gli uni per gli altri (un principio chiamato solidarietà tramite il lavoro) li aiutò a guadagnare tanti discepoli nella città.
La chiesa cattolica iniziò a vedere i valdesi come una minaccia per la chiesa, perché rivendicavano di essere discepoli degli apostoli, di essere guidati dallo Spirito Santo, e specialmente perché insistevano a favore della predicazione dell’evangelo. Questo era qualcosa che la chiesa cattolica considerava come essendo un diritto esclusivo del clero.
Un evento particolare dimostra quanto era costoso per i valdesi di vivere secondo le loro convinzioni.
All’inizio del duecento, l’ordine dominicano diventò il braccio militare del papa ed iniziò a guadagnarsi la reputazione di essere molto efficace nella gestione delle eresie, specialmente tramite le crociate contro i catari ed i valdesi nel sud della Francia. Questo ispirò il vescovo di Strasburgo di chiedere il loro aiuto.
Il principale capofila valdese dell’epoca a Strasburgo era un uomo chiamato Jean Le Presbytre. Nell’anno 1211, Jean fu arrestato e giudicato. Lo storico italiano dell’ottocento Emilio Comba riferisce qualche scambio tra Jean ed i suoi giudici. Quando lo minacciarono di trattare il suo caso con il ferro rosso, uno strumento di tortura, Jean disse: “Sarebbe tentare Dio.”I cattolici insinuarono in risposta che aveva paura di bruciare il suo mignolo. Poi Jean dichiaro: “C’è qui di più del mio mignolo, ecco il mio corpo. Sono pronto ad essere bruciato se questo significa rendere omaggio a Dio.”
Ed è esattamente quel che successe. Jean Le Presbytre fu infatti bruciato sul rogo, cosiccome altri settantanove valdesi, compresi dodici preti e ventitré donne.
Questo processo era soltanto l’inizio di decenni di persecuzioni in tutta l’Europa. Particolarmente in Germania, un monaco dominicano chiamato Konrad von Marburg diventò uno dei loro inquisitori più famosi. Ma nonostante il massacro del 1211, Strasburgo diventò finalmente una terra di rifugio per i valdesi di Germania. È interessante notare che questo coincide grosso modo al periodo in cui Strasburgo diventò una Città-Stato.
Da Strasburgo, dei missionari furono mandati in Germania ed anche in Boemia. La vitalità del movimento valdese sembrava tuttavia vanificarsi nel corso dei secoli. Poi, nell’anno 1400, un altro processo fu organizzato contro i valdesi. Questo diede luogo all’esilio di certi fra i membri più eminenti. Dopo il processo, la presenza dei valdesi a Strasburgo sembra essere scomparsa.
Tuttavia, la loro attività missionaria intensiva ha garantito un impatto durevole in certi territori. Possiamo difatti notare che certe riforme sono nate nei territori dov’erano stati attivamente presenti. Questo è certamente il caso della Riforma guidata da Jan Hus in Boemia, di quella guidata da Martin Lutero in Germania ed anche della Riforma guidata da Martin Bucer e Giovanni Calvino proprio a Strasburgo. Di certo, questa dedizione dei valdesi di diffondere le Scritture ha a che fare con queste riforme.
Oggigiorno, la libertà di coscienza è sempre più considerata come il diritto di vivere secondo i nostri capricci, indipendentemente dal fatto che sia buono o no. Ma se cerchiamo di sapere da dove sorge questa libertà di coscienza, realizziamo che viene da questa gente che si è alzata per la libertà d’obbedire alla Parola di Dio, anche al costo delle loro vite.
Alla settimana prossima altrove in Europa.
Cédric Placentino
Responsabile Centro Schuman per l’Europa italiana e francese
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