Un viaggio europeo #24 – Rižinice (Croazia)
Il certificato di nascita della Croazia
Oggi viaggiamo nella Penisola dei Balcani, ed in particolare in Croazia, per esplorarvi come il Vangelo si è radicato fra i croati.
Il posto che visiteremo si chiama Rižinice, nella regione occidentale della Dalmazia, vicino al mare Adriatico. Questo luogo è distante di poco più di 10 km dalla città litoranea di Spalato. E un luogo che offre una vista splendida sulle montagne circondanti, sulla valle e sul mare all’orizzonte.
Oggigiorno, la vicinissima fortezza di Klis è diventata assai famosa. Una ragione per questo è che è stata usata di recente per filmare delle scene della famosa serie americana medievale-fantastica Il Trono di Spade.
Rižinice, con le sue rovine di un antico monastero benedettino, rivela il profondo significato spirituale di questa regione.
Questo monastero è legato ad un duca croato del nono secolo chiamato Trpimir 1°, che era difatti anche il proprietario della fortezza. I resoconti della sua vita fanno parte delle fonti più antiche della conversione dei croati al cristianesimo.
Ma prima di parlare di Trpimir, dobbiamo fare un passo indietro per guardare a quel che è successo prima in Dalmazia. Il cristianesimo era già stato presente da vari secoli in questa terra, ben prima dell’arrivo dei croati.
Ciò che conosciamo oggi come la Croazia faceva parte in realtà dell’Impero romano nei primi secoli della nostra era. La Bibbia stessa ci dice che il vangelo è arrivato in Dalmazia attraverso Tito, appena qualche decennio dopo la morte e la risurrezione di Gesù (2 Tim. 4:10). Le persecuzioni sotto Diocleziano dell’inizio del quarto secolo toccarono ugualmente la Dalmazia, dove la chiesa era già ben stabilita.
Dopo la caduta dell’Impero romano d’occidente, due ondate di migrazioni spazzarono dall’est verso l’Europa. La prima ondata di tribù germaniche arrivò nel sesto secolo. La seconda ondata, che iniziò quasi allo stesso tempo e che durò oltre due secoli, ha visto le tribù slave sistemarsi in quel che è oggi la Germania orientale, la Polonia, la Repubblica ceca, la Slovacchia, l’Ucraina e i Balcani. I croati, probabilmente originari dalla Russia odierna, si sistemarono in Dalmazia.
Il modo in cui i croati sono entrati in contatto con il vangelo è poco chiaro. Molto probabilmente, questo successe in due modi. Il primo modo sarebbe stato attraverso i contatti con il popolo dalmata che avevano incontrato quando invasero il territorio. Il secondo modo sarebbe stato attraverso dei monaci itineranti provenienti da Costantinopoli e da Roma.
Anche se esistono dei resoconti sulla conversione di un monarca croata del settimo secolo chiamato Porga, è all’epoca di Trpimir che troviamo una fonte chiara dello stabilimento del cristianesimo in quel che è oggi la Croazia.
Proprio come la pietra di Jelling è considerata come il certificato di nascita della Danimarca (vedi tappa 18), anche la Croazia ha un documento che può essere considerato come il suo proprio certificato di nascita. Questo documento era una carta scritta in latino ed emessa da Trpimir stesso. Anche se il documento originale è perso, una copia dal cinquecento esiste ancora nell’archivio della parrocchia di Kaštel Sućurac vicino alla città di Spalato.
Quindi perché mi permetto di considerare che questo documento potrebbe essere il certificato di nascita della Croazia?
Semplicemente perché, in questa carta, Trpimir si presenta nel modo successivo: “Dalla grazia di Dio, duca dei croati”. Questa presentazione è fondamentale per la Croazia, non solo a causa del suo riferimento al cristianesimo, ma anche perché è il documento più antico conosciuto nel quale troviamo la parola ‘croati’.
La carta menziona altri fatti affascinanti, quali l’intenzione del duca di costruire una chiesa ed un monastero nel suo ducato. La storia mostra che Trpimir rispettò la sua promessa e costruì questi edifici qui a Rižinice.
Cos’avrebbe influenzato Trpimir a costruire un monastero?
Anche se non abbiamo tanti resoconti precisi sulla sua vita, sappiamo attraverso l’Evangelistario di Cividale che Trpimir ha compiuto, insieme a suo figlio, un peregrinaggio in questo monastero benedettino del nord Italia. Sappiamo pure che Trpimir ospitò un famoso monaco e teologo benedettino di Sassonia, Gotescalco d’Orbais, alla sua corte per un periodo.
Attraverso questi due fatti, possiamo immaginare che, forse, Trpimir sia stata colpito dalla forte influenza che i benedettini avevano nella società dovunque si trovavano, specialmente plasmando l’educazione e la vita economica. Potremmo quindi trovare qui la ragione per la quale Trpimir invitò i benedettini a sistemarsi nel suo ducato?
Qualunque sia stata la ragione, nell’undicesimo secolo, c’erano oltre quaranta monasteri in Dalmazia. Ed i benedettini hanno effettivamente dato un contributo importante allo sviluppo materiale, culturale e spirituale dei croati nel corso del medioevo.
Alla settimana prossima altrove in Europa.
Cédric Placentino
Responsabile Centro Schuman per l’Europa italiana e francese
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