Gesù, il filigrana della storia europea
Quand’era l’ultima volta che avete avuto in mano un biglietto per verificare il filigrana? Se siete impiegato di banca o cassiere, lo fate quotidianamente. Ma la grande maggioranza di noi pensiamo raramente a questo.
I biglietti d’euro, ad esempio, mostrano un filigrana della dea greca Europa. Questo conviene al racconto secolare sulle origini dell’Europa come essendo radicate nel mito greco della principessa fenicia rapita da Zeus travestito da toro. Ed in effetti, la cultura europea iniziò con la cultura greca, e poi romana, prima che una trasformazione spettacolare si sia prodotta quando la storia di Gesù cambiò il modo in cui la gente pensava a Dio, ai dei, e alla vita umana.
Ma non è la dea Europa che appare lungo la storia europea. È Gesù. Gesù è davvero il filigrana indelebile della storia europea. Eppure la grande maggioranza degli europei lo ignora.
“Indipendentemente di quel che si possa pensare o credere di lui, Gesù di Nazareth è stato la persona dominante della storia e della cultura occidentale per quasi venti secoli,” scriveva Jaroslav Pelikan nell’introduzione del suo libro affascinante, Jesus through the centuries; His place in the history of culture (Gesù attraverso i secoli: il suo posto nella storia della cultura). Pelikan, di origine d’Europa dell’est, guarda a Gesù in diciotto capitoli attraverso l’obiettivo dei secoli successivi, iniziando con il contesto ebraico originale da rabbino, passando dal Cristo cosmico del terzo e del quarto secolo, il modello divino e umano riscoperto da Francesco d’Assisi nel tredicesimo e nel quattordicesimo secolo, l’uomo universale del Rinascimento, il liberatore del diciannovesimo e del ventesimo secolo, e finalmente, Gesù, la personalità mondiale il cui messaggio attinge tutti i popoli dappertutto.
L’amnesia secolarista ci ha derubato dalla coscienza dell’onnipresenza della persona di Gesù nel corso dei secoli della storia europea.
Paradosso
Nelle ultime settimane e negli ultimi mesi, sono stato confrontato al compito arduo di scrivere dei manuali di studio per il programma di master in leadership di missioni ed in studi europei che inizierà più tardi questo mese. Dalla fine dell’era classica alla fine del medioevo, la storia di Gesù è chiaramente la fonte d’ispirazione per i monasteri, per la missione presso i ‘barbari’, per la conversione dei franchi, dei vichinghi e degli slavi, anche per l’ascesa delle città-stato e delle università. (Il motto dell’Università d’Oxford è rimasto fino ad oggi: Dominus illuminateo mea – il Signore è la mia luce).
Dal rinascimento fino ai risvegli del diciottesimo secolo, comprese la Riforma, le guerre religiose e l’ascesa della Ragione, tanti tormenti causati da nuove (in)comprensioni su Gesù, sul suo regno e sul modo in cui i suoi discepoli dovrebbero vivere.
Gli ultimi due secoli del secondo millenniocavalcano il periodo tra la rivoluzione francese (1789) e la caduta del comunismo (1989), quando il rigetto della storia di Gesù porta ad una serie di –ismi, ognuno di questi essendo inevitabilmente religiosi (con presupposti sulla natura della realtà e convinzioni sugli individui e sulla società).
Siamo quindi confrontati al paradosso dell’Europa come essendo il continente più plasmato dalla storia di Gesù e dal rigetto di questa storia.
Ecco perché crediamo che è importante offrire questo master autodidattico di tre anni, per equipaggiare degli (aspiranti) insegnanti, dei politici, dei giuristi, degli attivisti, dei giornalisti, dei dirigenti di chiesa, e chiunque è preoccupato per il futuro dell’Europa, per un ingaggio effettivo sulla piazza pubblica. Il programma di master è offerto dal ForMission College a Birmingham (Regno Unito), convalidato dall’Università Newman ugualmente a Birmingham, e comprende tre moduli sugli studi europei facilitati dal Centro Schuman.
Minoranze creative
Il primo modulo rintraccia il modellamento dell’Europa attraverso venti secoli, non certo cosa da poco! Il secondo guarda alle sfide e opportunità contemporanee di fronte alle quali siamo confrontati in Europa: compresi il secolarismo, l’islam, la nuova spiritualità e l’unità europea. Il terzo modulo (opzionale) è il Giro continentale dell’eredità di due settimane, ogni due anni, dal 2020, focalizzandosi sulla storia delle minoranze creative che hanno plasmato l’Europa attraverso la loro fede.
Gli studenti partecipano a tre o quattro giornate di facilitazione ad Amsterdam ogni semestre. Gli studenti possono giungersi al programma all’inizio di ogni semestre. Dal 17 al 20 giugno prossimo, la prima ammissione di studenti scoprirà il modulo sul modellamento dell’Europa al Campus De Poort ad Amsterdam. Il ForMission College offre questa settimana a chiunque sarebbe interessato di partecipare a questa settimana senza candidatura formale al programma di master, per osservare e per partecipare, con l’opzione di perseguire il corso e di ricevere i crediti per le dissertazioni tornate, al pagamento del diritto d’iscrizione.
Se siete interessati, contattatemi (jeff@schumancentre.eu), o admissions@formission.org.uk, o via telefono +44 (0)121 458 5240.
Non siete pronti a fronteggiare un master? In questo caso, perché non partecipare al Masterclass per gli studi europei di una settimana, quest’estate ad Amsterdam, dal 29 luglio al 2 agosto? Aperto a tutti i neofiti. Il professore Evert Van de Poll e me stesso condivideremo l’insegnamento, ed esploreremo il cuore della città alla ricerca di quel che Dio fa oggi.
Jeff Fountain
Direttore Centro Schuman
Per altri articoli di Jeff, visitate www.weeklyword.eu/it
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