Un viaggio europeo #8 – Plovdiv (Bulgaria)
Divisioni spirituali e politiche
Dopo Liegi la settimana scorsa, viaggiamo oggi per 2000 km verso i Balcani e la città bulgara di Plovdiv.
Situata sulla riva meridionale del fiume Evròs, Plovdiv offre una combinazione di rovine romani, di vari ricordi dei regni medievali di Bulgaria e di palazzi di stile sovietico.
Siccome Plovdiv è la Capitale europea della Cultura quest’anno, vogliamo cogliere quest’opportunità per visitare la città. Daremo in particolare un occhiata a tre luoghi vicini gli uni agl’altri. Ognuno di questi è una testimonianza di quanto stretto era il legame tra le divisioni spirituali e politiche nella storia europea.
Il primo luogo che visitiamo sono gli scavi tra la Cattedrale cattolica di San Luigi ed il viale Knyaginya Maria Luiza. Si tratta in realtà di rovine della Grande Basilica costruita nel 5° secolo d.C. Si pensa pure che questo luogo era già consacrato all’adorazione cristiana nel 4° secolo.
Questo luogo, e tante altre rovine romane, rivela che Plovdiv (all’epoca chiamata Philippopolis) era un centro importante del periodo romano.
Era forse qui che il Concilio di Philippopolis fu organizzato negli anni 340. Prima di parlare di questo concilio, dobbiamo fare un passo indietro e capire il contesto dell’epoca:
- In primo luogo, questo fu organizzato un decennio dopo la morte di Costantino. Dopo di lui, l’Impero fu diviso in due. Negli anni 340, il suo figlio Costante era Imperatore d’occidente e Costanzo Imperatore d’oriente. Il confine tra i due imperi passava dalle montagne ad ovest di Plovdiv.
- In secondo luogo, il concilio si svolse due decenni dopo il famoso Concilio di Nicea (323).
Sappiamo che l’eresia dell’Arianesimo fu trattata a Nicea. L’Arianesimo proviene da Ario d’Alessandria, che rivendicava che Gesù era soltanto un uomo e non Dio. Il risultato del concilio era il Simbolo di Nicea, usato ancora oggi in tante chiese nel mondo. Tuttavia l’eresia ariana continuò ancora per vari secoli.
Siccome l’Arianesimo proveniva d’Alessandria in Egitto, aveva ovviamente più influenza nell’Impero orientale che nell’Impero occidentale. Inoltre, l’imperatore d’oriente Costanzo ne era un devoto. E quindi, vari vescovi, specialmente occidentali, convocarono un sinodo a Sardica (oggi Sofia), a 200 km da Plovdiv, per contrastare l’eresia.
Quando si radunarono a Sardica, gli Ariani capirono che erano in minoranza e che non vincerebbero. Siccome Sardica faceva parte dell’Impero occidentale, decisero semplicemente di andarsene e di organizzare il loro concilio qui a Philippopolis. Essendo parte dell’Impero orientale, questa città era ovviamente più sicura per loro.
Sardica consolidò la posizione teologica adottata a Nicea. A Philippopolis invece, i vescovi ariani respinsero la nozione che sia Dio sia l’uomo erano in Cristo. Consolidarono inoltre la loro posizione ariana introducendo la parola greca anomoian (diverso) per definire che Gesù era diverso da Dio.
Il secondo posto che visitiamo è il vicinissimo Giardino dello Zar Simeone. Il nome Simeone è quello di un re bulgaro del 9° secolo. Era il nipote del primo re cristiano di Bulgaria, il re Boris I. Ma questo accadde nel periodo del grande scisma tra la chiesa ortodossa e la chiesa cattolica. Per varie generazioni, i re bulgari vacillarono tra i due campi. Finalmente la Bulgaria raggiunse la chiesa ortodossa.
L’ultimo posto che visitiamo si trova all’ingresso del Giardino dello Zar Simeone, dall’altro lato della Piazza centrale. Si tratta di un palazzo di stile sovietico che ospita oggigiorno gli uffici regionali della posta bulgara.
Dopo la seconda guerra mondiale, l’Europa era divisa in due blocchi: il blocco orientale comunista ed il blocco occidentale capitalista. La Cortina di ferro separandoli era di fatti il confine tra la Bulgaria e la Grecia, appena a 100 km a sud da Plovdiv. La Bulgaria, ovviamente, faceva parte del blocco comunista. La separazione politica era pure spirituale: il regime comunista era un ateismo militante, mentre l’Occidente era costruito sui diritto dell’uomo, un frutto diretto del Cristianesimo.
Queste tre fasi diverse della storia europea sono ben rappresentate qui a Plovdiv. La Bulgaria si è spesso trovata sulla linea di separazione, ed ha quindi sperimentato le conseguenze di queste divisioni in un modo forse più acuto rispetto ad altri luoghi. È interessante notare che ognuna di queste divisioni ha avuto una dimensione politica ed una dimensione spirituale.
Mentre le divisioni politiche e spirituali hanno plasmato la maggior parte della nostra storia europea, l’unità della Chiesa in Cristo ha ancora il potenziale di plasmare il futuro dei nostri paesi.
Alla settimana prossima altrove in Europa.
Cédric Placentino
Responsabile Centro Schuman per l’Europa italiana e francese
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