Un ritorno sorprendente (2a parte)
Un articolo di Jeff Fountain per il periodico Vista. Si può leggere la prima parte qui.
Yvonne Zonderop finisce il suo libro Ongelofelijk (leggi prima parte dell’articolo) con una citazione sorprendente da un critico d’arte tedesco-iraniano e musulmano, collegando la perdita della dimensione spirituale con la crescita del populismo.
Nel suo libro intrigante, Meraviglia inimmaginabile: sul cristianesimo (2017), Navid Kermani osserva: “è del tutto comprensibile che tanti europei hanno paura dell’islam e cerca la sicurezza nel familiare. Se non conosci più la tua propria cultura, non puoi aprirti alle altre culture. È una grande lacuna se non sai che cos’è la Pentecoste. La letteratura tedesca dell’ottocento non può essere capita se non si vede le allusioni cristiane. Tanti scrittori di quei tempi erano figli di pastori. La letteratura e la musica tedesca erano saturate con riferimenti biblici. Se non conosci la tua eredità, non ti conosci te stesso. E si diventa poi vulnerabile al razzismo, alla xenofobia ed al nazionalismo.
Risplendente
Un’altra giornalista secolare, Charlotte Rørth dalla Danimarca, ha scritto recentemente a proposito di un incontro totalmente sorprendente che lei ha avuto in una chiesa spagnola. In Ho incontrato Gesù (2017), si descrive come un estranea completa della chiesa: “per noi, la base di tutto è fare delle domande, cercare per le prove, trovare le risposte, continuare ad imparare con il tempo. Ma all’improvviso, so qualcosa che non sapevo ancora mezz’ora prima e che non posso dimostrare.”
Fino ad allora, lei sapeva di Gesù soltanto dalla distanza. Adesso lo vedeva così chiaramente di fronte a lei – circondato dai suoi discepoli – e per lei non c’era più nessun dubbio: “era semplicemente qui, ed era vivo! E mi ama così tanto che non posso fare altro che amare pure gli altri.” Quando uscì dalla chiesa, altri le chiesero: “perché sei circondata da una tale luce? Sei davvero risplendente!” Il suo libro, che ha velocemente raggiunto la lista dei bestseller, è stato acclamato nella stampa secolare della Danimarca come rompendo il tabù di parlare della religione e delle esperienze spirituali, un passo significante per la libertà d’espressione in un paese molto secolare.
Forse questo è ciò che predisse Charles Taylor in Un età secolare: “Siamo soltanto all’inizio di una nuova età di ricerca religiose, il cui esito nessuno può anticipare.”
Jeff Fountain
Direttore Centro Schuman
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