« La demografia è destino» (1a parte)
una prospettiva demografica sulla secolarizzazione.
Un articolo di Jim Memory per il periodico Vista.
La celebre massima che “la demografia è destino” potrebbe (o non) essere attribuibile ad Auguste Comte. Ma era di certo Comte che scrisse per la prima volta sul modo in cui le tendenze e le distribuzioni di popolazioni potevano determinare il futuro di un paese.
Nelle scienze sociali, le previsioni sul comportamento umano sono basate su teorie e modelli, i quali vengono spesso smentiti nel tempo. Tuttavia, la demografia è il ramo delle scienze sociali dove le previsioni sono più affidabili. Quest’articolo esplora l’impatto del cambiamento demografico sulle popolazioni religiose e sul modo in cui potrebbe relazionarsi con la secolarizzazione in Europa.
La massima della secolarizzazione: la Chiesa in Europa sta morendo
Un’altra massima, almeno per quanto riguarda la stampa popolare, è che il Cristianesimo sta morendo in Europa, con un Europa diventando sempre di più secolare. Un titolo dell’edizione del giornale spagnolo El País di questa mattina dichiarava che “la Spagna è il terzo paese in Europa nella classifica di quelli che abandonano il Cristianesimo.” Cita un rapporto del Pew Research Center che paragonava un ampia gamma di metriche religiose per i paesi dell’Europa dell’Est e dell’Ovest. Tuttavia, l’autore dell’articolo d’El País si concentrava sulla differenza tra quelli che affermavano di essere cresciuti da cristiani e quelli che oggi confessano la fede cristiana. Sono statistiche che fanno riflettere, in particolare per i paesi dell’Europa occidentale (quelli in blu nella tabella). Ma la secolarizzazione è un fenomeno complesso. La storia ed il contesto unico di ogni paese significa che i paesi vicini possono essere su delle traiettorie di secolarizzazione diverse. Un esame più approfondito di questa tabella suggerisce che la desecolarizzazione sta accadendo in tanti paesi d’Europa centrale ed orientale. Anche più, nello stesso paese, la secolarizzazione e la desecolarizzazione possono prodursi simultaneamente, dipendendo dalla misura che usate.
Una sola statistica impressionante per sintetizzare una realtà complessa può essere ingannevole. Tanti fattori influenzano le tendenze religiose in Europa e questo rapporto di Pew ne esplora qualcuna, non meno rilevante, il legame tra l’affiliazione cristiana e l’identità nazionale. Tuttavia, nessuna è in se stessa un predittore affidabile per le tendenze d’avvenire. Gli indicatori più affidabili per il futuro religioso d’Europa sono i fenomeni demografici, specificamente:
- La popolazione invecchiando d’Europa;
- La migrazione entrando delle popolazioni religiose provenendo d’altre parti del mondo;
- I differenziali dei tassi di natalità tra le popolazioni.
L’ingrigimento dell’Europa
I tassi di natalità deboli, i tassi di mortalità deboli ed una speranza di vita in crescita significano che la popolazione d’Europa sta invecchiando. In tutti i 28 stati membri dell’Unione europea, i tassi di fertilità totale (il numero medio di bambini nati da una donna nel corso della sua vita) è al disotto del livello necessario per attenere la popolazione di questo paese. E se le tendenze di tassi di fertilità attuali continuano nella maggior parte dell’Europa centrale e meridionale, la dimensione della popolazione verrà dimezzata nello spazio di due generazioni.
Il rapporto del 2018 sull’invecchiamento della Commissione europea suggerisce che “il tasso di dipendenza delle persone anziane” (il numero di persone anziane di 65 anni e oltre, relativo a quelle tra 15 e 64 anni) in Unione europea è previsto d’incrementarsi di 21,6 punti di percentuale, dal 29,6% nel 2016 al 51,2% nel 2070.” Questo avrà delle implicazioni significative per la popolazione attiva e le spese pubbliche d’Europa, specialmente per i fondi pensione pubblici.
Immigrazione
Questo cambiamento demografico quasi impercepibile è strettamente legato ad un altro cambiamento più visibile: l’immigrazione. La necessità di lavoratori qualificati e non qualificati per mantenere la crescita economica europea serve come una “forza d’attrazione” significativa per i migranti, in particolare poiché la popolazione nativa attiva è in declino. Nonostante la resistenza ostinata rispetto all’immigrazione in tanti paesi d’Europa centrale ed orientale ed l’indurimento della politica migratoria in tutta l’Unione europea, gli stati europei sono di fronte ad una realtà cruda. Senza immigrazione, tanti paesi europei conosceranno un declino netto di popolazione nei prossimi anni. (Agenzia europea dell’ambiente, 2016).
Differenziali di tassi di natalità
Finalmente, dovremmo notare i tassi di natalità più grandi dei migranti. Nel corso degli ultimi 50 anni, tante persone religiose dal resto del mondo hanno migrato in Europa. Secondo un rapporto recente del Pew Research Center sulla popolazione musulmana crescente (2017), quasi la metà di questa crescita è dovuta ai tassi di fertilità più elevati rispetto ai non-musulmani. La popolazione musulmana odierna d’Europa è intorno al 5%, anche è prevista d’incrementarsi ad oltre 10% nel 2050. Meno visibile, anche se non meno significativo, tanti cristiani del sud del mondo hanno migrato in Europa. Questi sono meno facili da quantificare, e sono stato incapace di trovare una ricerca sui differenziali di tassi di natalità dei migranti cristiani, ma dei numeri significativi d’africani, di latino-americani e di cristiani asiatici possono adesso essere trovati nelle città d’Europa.
Demografia e secolarizzazione
I sociologi di religione si sono spesso focalizzati sulla religione, in qualità di fenomeno sociale nel quale le scelte deliberate degli individui in un contesto dato, se non dinamico, provoca gli aumenti ed i ribassi delle appartenenze religiose. Il principale meccanismo non sociale per il cambiamento religioso è la demografia, in particolare la migrazione ed i differenziali di tassi di natalità. Laddove la migrazione è debole e laddove la fertilità non è diversa dal resto della popolazione, i meccanismi non-sociali sono meno importanti. Tuttavia, quando le migrazioni ed i differenziali di tassi di natalità sono notevolmente più grandi, questo può avere un effetto demografico spettacolare.
Il libro di Eric Kaufmann Shall the Religious inherit the Earth? (2010) (Il religioso erediterà la terra?) sostiene in modo convincente che l’effetto cumulativo della migrazione da paesi religiosi ed i tassi di fertilità più elevati fra quelli che hanno una fede religiosa finirà ad un inversione del processo di secolarizzazione in Europa e nell’Occidente. Invece del resto del mondo diventando di più come l’Europa, l’Europa diventerà di più come il resto del mondo.
Jim Memory
Membro della squadra d’edizione del periodico Vista.
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