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Un viaggio europeo #3 – Sighnaghi (Georgia)

Nino e la conversione dei georgiani

Dopo aver visitato l’Italia e la Svizzera, viaggiamo oggi per quasi 4000 km verso l’est dell’Europa, in Georgia. Siccome la Georgia era una delle prime nazioni a diventare ufficialmente cristiana (con la vicina Armenia), ci sarebbero tante cose da dire.

Si dice che gli Ebrei erano già in Georgia prima del loro esilio sotto il re di Babilonia, Nabucodonosor. Certi credono pure che due degli Apostoli, Simone il Zelota ed Andrea, erano venuti qui. Si dice a volte che pure Maria, madre di Gesù, ha predicato il Vangelo in questo paese. Tuttavia, non esistono alcune prove per queste affermazioni.

La prova più anziana di presenza cristiana in queste terre è la persona che vi presenterò oggi. Per questo, viaggeremo in un paesino chiamato Sighnaghi, 100 km ad est della capitale odierna, Tbilisi. Per chi come me ama il ciclismo, sarà interessante sapere che si dovrà scalare una salita di 5 km per arrivare al paesino (con certi tratti di pavé)! Inoltre non ci fermeremo nel paesino. Continueremo fino alla cima della montagna, dove si trova il monastero di Bobde. 

Questo luogo è conosciuto da tutti i Georgiani. Ecco il perché: questo monastero fu fondato da una donna chiamata Nino (o Nina) nel 4° secolo. È celebrata il 14 gennaio nel calendario liturgico georgiano. Ma chi era? Anche se i resoconti non sono tutti storicamente verificabili, ciò che vi condividerò è ampiamente creduto come vero in Georgia.

Nino era nata in un paesino chiamato Colastri in Cappadocia (parte orientale della Turchia moderna). Era figlia unica di una famiglia cristiana e la sua storia può ricordarci di quella di Samuele. Cosiccome il profeta, i suoi genitori l’hanno pure consacrata con un voto, ed è stata educata dalla guardiana del tempio del paesino, una donna chiamata Sarah Bethlehemlianka.

Più tardi, viaggiò a Roma ed è forse nel corso di questo viaggio che decise di recarsi in Iberia per predicarvi il Vangelo. L’Iberia non deve essere confusa con la Spagna attuale. Era il nome di una parte di ciò che è oggi la Georgia. La sua decisione fu dopo confermata con delle visioni celesti della nazione.

Arrivò in Georgia dalle montagne Javakheti dove piantò una croce. Potete immaginare la proclamazione che stava facendo con questo atto! Continuò poi il suo viaggio passando dai paesini di Akhalkalaki ed Urbnisi, dove predicò il Vangelo e vide tante persone trovare fede in Cristo.

Da lì, andò fino alla capitale del Regno d’Iberia, che non era Tbilisi all’epoca, ma Mtzkhetha (e chiedo perdono ai miei amici georgiani per la pronuncia). Lì, un festival per i dei persiani Armaz e Zaden si stava svolgendo. Dopo aver pregato, vide una tempesta feroce scoppiare, accompagnata da una grandine inabituale. Tre giorni dopo, ebbe la possibilità di predicare presso una folla attenta.

Nino era anche conosciuta per il suo dono di guarigione. Quando la moglie di un giardiniere del re era stata guarita tramite le sue preghiere, la sua reputazione attinse la corte reale. In realtà, la regina Sadka (o Sofia) era gravemente malata da anni, ed il re Mirian III aveva perso la vista durante la caccia. Ma quando Nino pregò per loro, furono entrambi guariti. Questi miracoli condussero la corte alla fede in Gesù. Ciò finalmente condusse il re a dichiarare il Cristianesimo religione ufficiale dell’Iberia.

Dopo il suo ministero proficuo a Mtzkhetha, Nino si ritirò qui in cima a questa montagna. Fondò questo monastero in questo luogo lontano, dove morì ed dov’è seppellita. Esiste tuttora una comunità cristiana di donne vivendo ed adorando insieme nel monastero di Bobde. 

Che i resoconti su Nino siano corretti o meno, una cosa è certa: Nino è venuta in Georgia, la nazione è diventata un regno cristiano e la sua chiesa nazionale ha esistito da allora. E questo è semplicemente un miracolo. Da un punto di vista naturale, questa nazione non dovrebbe esistere oggi. La storia georgiana è piena d’invasioni e di tentativi d’annientamento.

I Mongoli, che hanno ucciso 300.000 georgiani, non sono riusciti a sterminare la nazione. Neanche i Persiani sono riusciti ad imporre l’Islam. Anche l’Unione sovietica, esempio più recente, non ha potuto rimpiazzare la fede cristiana con l’ateismo. Oggi, la Georgia fa fronte a minacce esterne (ad esempio l’aggressione russa del 2008) ed anche a minace interne (alti livelli di corruzione).

Comunque, Gesù ha detto che le porte dell’inferno non prevarrebbe contro la chiesa (Matteo 16:18). Sarà possibile che la nazione di Georgia sia sopravvissuta perché Dio ha mantenuto la sua promessa?

Alla settimana prossima altrove in Europa.

Cédric Placentino

Responsabile Centro Schuman per l’Europa italiana e francese

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