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Un viaggio europeo #6 – Barda (Azerbaigian)

Azerbaigian
1. Un viaggio europeo #6 – Barda (Azerbaigian)
2. Un Viaggio europeo #93 – Baku (Azerbaigian)

Perdere un nome

La settimana scorsa, eravamo ad Andorra per scoprirvi che la scelta di due nomi – Europa ed Andorra – era stata influenzata (direttamente o indirettamente) dal Vangelo. Ho detto inoltre che il Cristianesimo aveva dato un soffio vitale in tutte le sfere della società europea per vari secoli.

Ed avevo finito con la domanda seguente: Mentre l’Europa si sta allontanando dalle sue fondamenta da oltre due secoli, quale conseguenza questo porterà ? Può l’Europa conservare la sua identità? Può preservare tutti i frutti portati dal Vangelo in tutte le sfere della vita?

In realtà la regione che visiteremo oggi potrà darci qualche indicazione.

E quindi oggi, viaggiamo per 5000 km e torniamo nel Caucaso. Andiamo infatti 200 km ad est da Sighnaghi, dove eravamo nella terza tappa, in una città d’Azerbaigian chiamata Barda.

Qui la regione è molto più pianeggiante rispetto alle nazioni circonstanti. L’enorme portico all’ingresso della città e le moschee sembrano dirci che qui, l’islam è la religione dominante. Tuttavia la storia ci rivela qualcos’altro.

Si sa che la Georgia e l’Armenia erano fra le prime nazioni europee a voltarsi verso il Vangelo. Ciò che è meno conosciuto però, è che la nazione che chiamiamo oggi Azerbaigian aveva pure adottato il Cristianesimo intorno allo stesso periodo.

All’epoca, il territorio era chiamato Albania (che non va confuso con l’Albania moderna). Per evitare confusioni, gli storici la chiamano oggi L’Albania caucasica. Tuttavia, per motivo di semplificazione, la chiamerò semplicemente Albania. Gli albanesi parlavano una lingua chiamata udi. La città dove siamo oggi era chiamata Partav.

Quando il regno d’Armenia adottò il Cristianesimo, il re Urnayr d’Albania si recò in Armenia per essere battezzato. La sua conversione aprì le porte al Vangelo. Finalmente la nazione diventò ufficialmente cristiana. La sede centrale della Chiesa d’Albania diventò Partav.

Questa conversione era significativa perché permise alla Bibbia di essere tradotta anche in udi. E questo diede alla lingua un alfabeto scritto.

Perché allora chiamiamo oggi il paese che stiamo visitando Azerbaigian e non Albania?

Per capire quello che è successo, dobbiamo tornare ai tempi dei Consigli della Chiesa primitiva. Anche se la maggioranza di questi riuscì a respingere le eresie che si erano sparse nella Chiesa, altri hanno prodotto dei risultati più dolorosi. Ed era il caso del Consiglio di Calcedonia (Turchia moderna) nel 451. La questione discussa era sul modo in cui la natura divina e la natura umana di Cristo coabitavano in lui. Ma in realtà, il vero problema era una lotta di potere tra personalità importanti della chiesa dell’epoca.

Come purtroppo lo testimonia la storia, questa lotta di potere finì con una divisione. La Chiesa occidentale firmò la Confessione di Calcedonia; invece la Chiesa orientale la respinse, anche se le due parti avevano firmato prima il Simbolo di Nicea. E similmente ad altre divisioni, questa pure ha avuto delle conseguenze enormi nella politica e nella società.

Anche qui, questa divisione non va confusa con la divisione più famosa avvenuta nella Chiesa occidentale qualche secolo più tardi, questa volta formando due nuovi campi: gli Ortodossi ed i Cattolici.

Le nazioni caucasiche sperimentarono direttamente le conseguenze. La Chiesa di Georgia si allineò con quella d’occidente firmando la Confessione. Invece, le Chiese d’Armenia e d’Albania rifiutarono di firmarla.

E se non fosse abbastanza, le lotte interne tra le Chiese d’Armenia e d’Albania indebolirono ancora di più sia la Chiesa sia la regione. Poi nel 7° secolo, il Catholicos d’Albania, Nerses Bakur, cercò di firmare la Confessione. Evidentemente questo danneggiò ancora più la relazione tra l’Albania e l’Armenia.

Allo stesso tempo l’islam appariva. E mentre i musulmani sparsero i loro dominio, si avvicinarono ai paesi del Caucaso. La Chiesa d’Armenia sembrava, all’inizio, vedere il loro arrivo come un opportunità di risolvere il problema con Nerses Bakur. E quindi, con il loro aiuto, fu assassinato in questa città.

Ciò che la Chiesa armena forse non aveva calcolato era che questo porterebbe finalmente alla caduta della Chiesa d’Albania. Siccome il Cristianesimo non aveva delle radici profonde nel paese, l’Albania diventò velocemente quasi totalmente islamizzata.

Di conseguenza, nel 11° secolo, gli Albanesi avevano perso la loro lingua udi. E quelli che erano stati convertiti all’islam furono assimilati ad altre tribù musulmane, quali i Turchi d’Azerbaigian.

Oggi, quello che chiamiamo Barda è un esempio dei danni che le divisione nella Chiesa possono provocare. In tutta la storia, il Caucaso ha risentito fortemente le conseguenze della divisione di Calcedonia. L’ultimo esempio è quello della guerra del Nagorno Karabagh alla fine del 20° secolo, un conflitto svolto a pochi km da Barda e che non ha ancora trovato una risoluzione. 

Questa storia può servire di avvertimento per il continente europeo. Gli sforzi secolari di sradicare il Cristianesimo e la sensazione di passività nella Chiesa europea possono causare una perdita analoga.

Tuttavia non è mai troppo tardi per svegliarsi!

Alla settimana prossima altrove in Europa.

Cédric Placentino

Visitate la pagina Un viaggio europeo

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