Quale carta per l'umanità? Definire la destinazione dello 'sviluppo' (3/5)
La Bibbia ha qualcosa da dire sullo ‘sviluppo’? In questa terza parte del suo Cambridge Paper, Dott. Michael Schluter dimostra che gli insegnamenti biblici possono servire di fondamenta per la politica moderna sullo sviluppo.
Un Cambridge Paper dal Jubilee Centre. (settembre 2006)
Insegnamento biblico sugli obiettivi sociali
Il punto di partenza dell’insegnamento biblico sulla vita nazionale e sull’organizzazione sociale è la sovranità di Cristo su tutta la creazione, poiché “in lui sono state create tutte le cose…tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui…tutte le cose sussistono in lui.” (Colossesi 1:16-17). Ciò non permette ai Cristiani di forzare i loro punti di vista ad altre persone, ma autorizza i Cristiani di praticare “l’amore” nel mondo, e di cercare a persuadere altre persone con l’esempio e l’argomentazione (Matteo 5:19).
In termini di obiettivi sociali, l’attenzione dell’insegnamento biblico è il tema delle relazioni giuste. Il Cristianesimo è una religione relazionale.[1] Dio da Padre, Figlio e Spirito Santo gode di relazioni sia dentro che fuori della Divinità. La natura relazionale distinta della Trinità, caratterizzata dall’amore e dalla giustizia, distingue il Cristianesimo. Il significato centrale delle relazioni nella società umana non è imposto arbitrariamente da Dio ma rispecchia chi egli è.
La giustizia non è soltanto l’assenza di colpa attraverso il perdono di Dio, ma la pratica delle relazioni giuste, sia verso Dio sia verso gli umani; l’essenza del peccato è il desiderio d’autonomia.
L’insegnamento biblico copre le relazioni dirette verso Dio e intra-familiari ma copre anche altre relazioni quali quelle tra i cittadini, attraverso i sessi e i gruppi d’età, tra i cittadini e lo Stato, tra i cittadini e gli stranieri, tra i gruppi etnici, e tra nazioni. In uno Stato moderno, Dio è sicuramente interessato sulle relazioni tra il medico e il suo paziente, tra l’azionista e il direttore, e tra i gruppi professionali, per citarne solo alcuni.
Cosa sono, quindi, le caratteristiche delle relazioni giuste? “La giustizia…è l’adempimento delle richieste di una relazione, con Dio o con una persona. Non esiste norma di giustizia fuori dal coinvolgimento personale. Quando le persone riempiono le condizioni imposte su di loro dalle relazioni, sono giuste. Ogni relazione ha obblighi specifici.”[2] Delle relazioni giuste sono caratterizzate dalla giustizia, dalla misericordia, dalla fedeltà, dal perdono, dalla verità, dalla generosità, dalla compassione, dal rispetto, dalla speranza, dalla pazienza e dall’amore; le relazioni sbagliate o cattive lo sono a causa dell’ingiustizia, l’oppressione, la violenza, l’inganno, l’egoismo, la concupiscenza, l’irritabilità, la gelosia, l’avarizia.[3] La legge biblica riposa sull’”amore”.[4]
Le relazioni buone e cattive elencate qui sopra risplendono attraverso tanti aspetti della Legge dell’Antico Testamento. Il ruolo della Legge è, in parte, di provvedere l’insegnamento sul modo in cui stabilire un quadro istituzionale sopportando il nutrimento di relazioni giuste e dell’”amore”. Questi stessi valori caratterizzano la visione sociale dei profeti, in particolare Isaia.[5] Oltretutto, queste virtù sono dimostrate nella vita e nell’insegnamento di Gesù. Ad esempio, la pratica e l’enfasi di Gesù sull’inclusione sociale[6] ripete l’enfasi della Legge di amare lo straniero,[7] ed ripete anche l’insegnamento dei Profeti.[8] Egli esaudisce la Legge mostrando le relazioni giuste praticate nella vita d’una persona, e dimostra anche il “shalom” (salute, tranquillità, contentezza, benessere) nella sua reazione in situazioni di crisi. Non stupisce se Isaia descrive il futuro Messia come il “Principe della Pace”.[9]
In questo quadro, lo scopo finale della società è descritto nell’insegnamento biblico come “shalom”, che è solitamente tradotto come pace, ma include l’idea del benessere e dell’armonia sociale per la nazione, per la comunità e per l’individuo. Geremia fece appello agli Ebrei in esilio a Babilonia di “cercare la pace e la prosperità (shalom) della città” dove sono esiliati.[10] “Shalom” è più dell’assenza di conflitto; contiene il perdono, la risoluzione dei conflitti, la sicurezza, l’incolumità e una società in pace con se stessa. L’unico cammino verso il shalom è attraverso le relazioni giuste (giustizia). Come Isaia dice, “Il frutto della giustizia sarà shalom”.[11]
Anche se la legge biblica è sufficientemente chiara su ciò che porta pace sia per l’individuo sia per la comunità, purtroppo, a livello personale, facciamo tutti del male. Attraverso Cristo, possiamo essere salvati dai nostri peccati e avere la nostra vera natura, data da Dio, restaurata. Tuttavia, la salvezza non è semplicemente un processo di trasformazione individuale. Il proposito di Dio è che tutti i credenti facciano parte di comunità cristiane che dimostrano i suoi valori nella loro vita collettiva attraverso la potenza dello Spirito. Questo è destinato a portare il cambiamento sociale fra quei toccati da queste comunità, e potrebbe risultare nel cambiamento al livello nazionale dove le comunità cristiane sono abbastanza numerose.[12]
Promuovere delle relazioni giuste, portando armonia e benessere sociale ai livelli sia comunitario sia personale, ciò che chiamo “benessere relazionale” (BR), non porta direttamente una persona nel Regno. Tuttavia, contribuisce indirettamente a preparare il terreno per il vangelo.[13] Inoltre, la promessa di Dio per la nazione d’Israele che le relazioni giuste in tutta la società risulteranno alla formazione familiare fruttuosa, alla sicurezza alimentare, al flusso netto di capitali, al commercio, alla sicurezza militare e al primato negli affari internazionali.[14] Il benessere relazionale, quindi, è l’obiettivo del cambiamento sociale, e porta dei benefici politici ed economici.
Michael Schluter
Dr Michael Schluter ha un dottorato di ricerca in economia agricola dalla Cornell University (USA). E il fondatore del Jubilee Centre e della Relationships Foundation. Ha anche lavorato da economista per la Banca mondiale.
[1]Vedere Michael Schluter and John Ashcroft, eds. Jubilee Manifesto, IVP, 2005, ch.2.
[2]B. Malchow, Social Justice in the Hebrew Bible, Minnesota: Liturgical Press, 1996.
[3]Per una lista data da Gesù, vedi Marco 7:21–23.
[4]Matt. 22:34–40.
[5]Vedi Isa. 51:1–8; 56:1–8; 58:6–14; 59:1–15; 61:1–11; 65:17–25.
[6]Ad esempio Luca 15:1–2; 18:35–43.
[7]Ad esempio Deut. 10:18–19; 24:14–15.
[8]Ad esempio Isa. 56:3–8.
[9]Isa. 9:6.
[10]Ger. 29:7.
[11]Isa. 32:17.
[12]Ad esempio la caduta della criminalità nelle città britanniche tra il 1850 e il 1900 è stata attribuita alla alta proporzione di bambini nelle Scuole domenicali in quel periodo. Vedi Christie Davies, ‘Crime and the Rise and Decline of a Relational Society’, Relational Justice, Waterside Press, Winchester.
[13]Matt. 5:13–20.
[14]Deut. 28.
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